Di Daniela Comendulli
Non solo uno spazio fisico per mostrare, far conoscere e vendere i propri prodotti. L’esperienza dell’esposizione in fiera rappresenta, per un imprenditore agricolo e per l’azienda che dirige, un’occasione da non perdere.
La prima ragione è nel feedback immediato che si crea tra produttore e consumatore:il tempo di sosta dei visitatori davanti agli stand, la richiesta di informazioni, l’eventuale scelta del prodotto sono riscontri immediati, impossibili a distanza e ancora più difficili per chi, come noi, ha scelto la commercializzazione attraverso internet.
La fiera è una sorta di filosofia del “Km 0” applicata non solo alla produzione, ma anche al rapporto tra la domanda e l’offerta.
E’ quanto abbiamo verificato noi di “ProntoBio” e della cooperativa “Amrita” partecipando a due importanti appuntamenti nel solo mese di marzo: “BioSalute” di Treviso e la fiera “Fà la cosa giusta”a Milano.
Vi proponiamo qui qualche foto dei nostri stand.
Come detto, durante le giornate trascorse in fiera, abbiamo apprezzato soprattutto il contatto con la gente, dai compratori finali “tout court”(alla ricerca di nuove idee su prodotti e servizi)agli appassionati di sostenibilità e alimentazione biologica, passando per gli attivisti e i semplici curiosi. La presenza nei luoghi consente una più efficace fidelizzazione e la conseguente vendita diretta, ma è importante anche per espandere i propri contratti commerciali, per incontrare tanti colleghi,confrontarsicon addetti ai lavori che giungono da ogni parte d’Italia (se non d’Europa) e discutere circa le novità che offre un settore in continuo mutamento e crescita.Le fiere rappresentano ormaiimprescindibili momenti-chiave di incontro per l’economia del comparto e rivestono un valore strategico per il futuro delle aziende partecipanti.Un modo per fare il punto della situazione, tornare poi alla base e rimettersi al lavoro su nuove sfide.
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