Non è una bevanda rinfrescante, né una granita ristoratrice, né un macerato idroalcolico, né quell’aroma inconfondibile che si amalgama a insalate, sughi, conserve, verdure e ortaggi mediterranei in agrodolce. No, Myntha era una ninfa, figlia del fiume infernale Cocito. Plutone se ne innamorò perdutamente e la gelosissima Proserpina, venuta a sapere del tradimento, trasformò la giovane in una pianta.
E’ così che nasce, secondo la mitologia, la fresca pianta che conosciamo oggi. Nell’antica Roma era usanza intrecciare due varietà di “Mentha” fino a formare la Corona Veneris, posata sul capo dei giovani sposi per augurare loro un matrimonio felice. Un’usanza che in Italia rivive ancora nell’usanza abruzzese di regalarsi mazzolini di menta per promettersi reciprocamente di non scordarsi mai uno dell’altro.
Vari studi hanno dimostrato come la menta sia un valido rimedio contro i sintomi di cefalee e emicranie tensive oltre che avere proprietà depurative, antisettiche e decongestionanti. Insomma, una foglia di menta al giorno toglie il medico di torno.
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