di Mario Maffei
Non c’è un settore in cui il concetto di #BIO non abbia fatto proseliti. Una notizia indubbiamente ottima anche se a volte è necessario fare chiarezza.
Un esempio paratico? Eccolo: tra caffè, bevande e snack, anche i distributori automatici, secondo l’associazione italiana di categoria “Confida”, sono sempre più “green”. Il 71% degli associati adotta, a vario titolo, soluzioni sostenibili: il 55% delle imprese di “vending machine” ha messo a punto interventi di riqualificazione energetica e il 29% sistemi di riutilizzo dei fondi di caffè.
Riguardo il cruciale aspetto dei trasporti: il 29% degli associati Confida utilizza mezzi Gpl, metano, elettrici o ibridi per l’installazione e il rifornimento dei distributori e l’80% ha ottimizzato i percorsi per diminuire il traffico nei centri urbani.
Anche sul packaging ci sono miglioramenti: il 47% dei gestori utilizza confezioni e bicchieri in materiale compostabile/biodegradabile e/o in materiale a basso impatto di Co2 e il 69% delle società di vending promuove la raccolta differenziata presso i clienti.
Fin qui tutto bene, anzi benissimo, visto che in Italia sono presenti ben 800mila distributori automatici per 10,5 miliardi di prodotti erogati a circa 30 milioni di italiani.
Quando però si entra nel merito dei prodotti distribuiti i dati si fanno più opachi e spariscono le percentuali. Nel comunicato diffuso dall’agenzia giornalistica AdnKronos su dati di Confida, si parla genericamente della diffusione nelle “macchinette” di prodotti biologici, equi e solidali e a km 0 e su una particolare attenzione per le intolleranze alimentari (senza glutine, senza lattosio, ecc.).
Ci pare però che il concetto di “prodotto biologico” e a kilometro zero, in questo report venga proposto senza particolari approfondimenti, un po’ come si trattasse di una moda più che di una concreta strategia.
L’idea che la macchinetta possa erogare prodotti di alta qualità, magari da coltivazione biologica o addirittura a km zero, cozza con la realtà dei fatti e con le logiche distributive di questi prodotti, generalmente disponibili in punti vendita specializzati o in e-commerce specialistici. Questa idea che il bio sia disponibile ovunque contribuisce inoltre a creare confusione attorno al VERO BIOLOGICO, che deve essere severamente controllato e certificato.
Meglio, molto meglio, fare scorte di snack e caramelle acquistandole comodamente da casa e portarle in borsa o nello zaino!
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