Se nell’aria vi capita di percepire il profumo del Timo, potrebbero essere le calde e profumate lacrime di Arianna, abbandonata da Teseo. Ne erano convinti i Greci, che raccontano come il suo pianto profumato avesse attirato le attenzioni di Dionisio che se ne innamorò e la prese in sposa.
Sono tanti gli antichi scrittori che parlano di questa profumatissima pianta tipica del Mediterraneo.
Apuleio gli riconosceva le proprietà antidolorifiche; Plinio e Virgilio spiegano come usarlo per scacciare gli animali velenosi dai campi e dalle case.
Ma il Timo la fa da padrone in cucina. Già i greci amavano consumare il vino aromatizzandolo con miele al timo e il suo aroma si sposa bene con ogni tipo di piatto: ottimo per far sprigionare durante l’inverno ogni sfumatura di odori e sapori delle conserve e dei sughi prodotti nel cuore del Salento.
Ma se volete goderne davvero, ammiratelo appena fiorito sugli scogli bagnati dal mar Ionio: cespugli viola che si aggrappano al mare e che tra cielo e terra vi faranno intravedere il Paradiso.
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