di Daniela Comendulli
Arte, cultura, storia, alimentazione: la civiltà del pane si nutre del mito del più semplice e basilare dei cibi, elemento fondante per la dieta dei popoli e delle società che si affacciano sul Mediterraneo. Tra immaginario e realtà, l’uso del pane è documentato fin dai tempi antichi. Preparato con differenti impasti, assume – in aree geografiche diverse – forme e caratteristiche collegate alle tradizioni dei luoghi in cui è prodotto. Profumato, dorato e gustoso, il pane risveglia e coinvolge tutti i sensi grazie al suo odore, al sapore e al suono di quella copertura croccante che si spezza tra le mani e fa venir l’acquolina in bocca, nell’attesa di farcirne l’interno. Le farine utilizzate per prepararlo appartengono a tipologie differenti: da quella di frumento di grano tenero alla semola, passando per il grano duro o altri cereali. Tra questi, il farro. Ideale sostituto del pane bianco, il pane di farro integrale, è ricco di fibra, vitamine e sali minerali; ha un aroma più intenso ed è indicato per chi non digerisce prodotti creati con grano duro o tenero. Poi c’è il pane di segale, per chi ha adottato un regime nutrizionale a basso contenuto di calorie. A differenza del pane classico, presenta un contenuto di fibre doppio, con benefici sulla regolarità intestinale, la pulizia dell’intestino e il metabolismo. Infine, il pane prodotto con grani antichissimi e non modificati. In questo ambito si segnalano il khorasan che, registrato con il nome di kamut, offre buone dosi di proteine, vitamine e minerali. E l’Akrux. Fra le sue caratteristiche nutrizionali, si evidenzia l’ottimo apporto di fibre, le poche calorie, i pochi grassi e la quasi assenza di sale. Questi grani, proprio per la loro natura non alterata dai processi di lavorazione, conquistano fette di mercato sempre più ampie essendo particolarmente adatti all’utilizzo nell’ambito delle coltivazioni biologiche.
#ProntoBio sta per inaugurare il suo nuovissimo forno a filiera corta. Restate connessi e vi aggiorneremo presto!
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