Il biologico parla italiano: si potrebbero riassumere così le notizie su produzione e consumo dell’agroalimentare diffuse nell’ultimo periodo.
Il SINAB, Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, parla di un’importante crescita delle terre italiane destinate all’agricoltura biologica: 300mila ettari in più rispetto al 2015. La superficie totale ammonta a quasi 1,8 milioni di ettari, gestiti da oltre 72mila operatori del settore. Numeri che portano l’Italia al primo posto tra i Paesi europei per attenzione verso la produzione bio. Tra le regioni più virtuose spicca la Sicilia, seguita da Puglia e Calabria.
Una svolta premiata dai consumatori italiani e stranieri. I dati raccolti dalla Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica (FIRAB) registrano ancora una volta un trend importante per la salute di cittadini ed imprese nostrane. Nell’ultimo anno (da marzo 2016 a marzo 2017) le aziende italiane che si occupano di alimenti bio hanno incassato quasi 5 miliardi di euro: una cifra importante per un mercato avviato verso il consumo di massa.
I prodotti esportati all’estero hanno fruttato 1,8 miliardi, mentre il resto del fatturato è interamente merito di un’Italia che apprezza sempre più i valori etici e il benessere fisico derivante dal consumo di alimenti biologici, a casa e fuori. Dal mondo della ristorazione provengono 377 milioni di euro, ai quali vanno sommati oltre 2,5 miliardi incassati dai vari canali di vendita: 1,27 miliardi nella GDO, circa 900 milioni nei negozi specializzati e 402 milioni tra vendite dirette ed e-commerce; questi ultimi consentono di ricevere comodamente a casa propria alimenti di qualità, realizzati con cura da piccole realtà locali: ne è un esempio ProntoBio, che cresce di giorno in giorno portando i suoi prodotti biologici certificati in giro per l’Italia.
Secondo dati Nielsen, oltre 20 milioni di famiglie italiane (l’83% del totale nazionale) hanno acquistato prodotti biologici almeno una volta nel corso dell’anno; di queste, 5,2 milioni optano per un consumo regolare. Tra i fattori che spingono alla scelta, una questione di gusto (per il 13% dei consumatori), il maggiore controllo a cui vengono sottoposti gli alimenti (per il 14%), l’impatto positivo sull’ambiente (per il 20%) e, soprattutto, la maggiore salubrità dei prodotti (per il 27%).
Ottime notizie, dunque, alla vigilia della 29^ edizione di SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale che si svolgerà tra pochi giorni a Bologna.
Lascia un commento