La cultura del biologico è da diffondere coinvolgendo anche i più piccoli, ai quali va trasmesso l’amore per i cibi sani e di origine naturale. È questo il monito lanciato dal Governo, che su iniziativa di tre Ministeri ha inserito nella nuova manovra finanziaria un emendamento riguardante il biologico nelle scuole.
Avevamo già parlato dei distributori automatici, cercando di mettere ordine nel marasma di termini per evitare fraintendimenti. La proposta del ministro Maurizio Martina (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), delle ministre Beatrice Lorenzin (Salute) e Valeria Fedeli (Istruzione, Università e Ricerca) e della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio Mari Elena Boschi, approvata a maggio dalla Commissione Bilancio, riguarda invece le mense delle scuole: asili nido, scuole dell’infanzia, istituti primari e secondari di primo e secondo grado. A queste è destinato, già a decorrere dall’anno scolastico in partenza, uno stanziamento complessivo di 44 milioni, che il Mipaaf erogherà in tranche annuali fino al 2021.
La scuola è l’ente educativo per eccellenza: per questo è fondamentale partire da qui, avviando percorsi di educazione alimentare mirati alle varie fasce d’età. Soprattutto i bambini devono capire che il rifiuto, da parte di un genitore, di acquistare merendine poco salutari non è una cattiveria, ma un gesto a tutela della sua salute. Una parte del fondo stanziato coprirà dunque l’aspetto formativo, tramite la realizzazione di campagne d’informazione nelle scuole, mentre un’altra fetta verrà destinata direttamente alle mense, per evitare che i costi maggiori, dovuti alla qualità delle materie prime utilizzate, gravino sulle famiglie degli studenti.
Le mense che usano prodotti biologici attualmente sono circa 1200, diffuse su tutto il territorio nazionale: un risultato misero, per un Paese che già da qualche anno è tra i maggiori produttori bio in Europa, con un ruolo da leader in settori come la coltivazione dei legumi. L’emendamento approvato risponde dunque a più esigenze: innanzitutto quella di fornire pasti sani e nutrienti alle menti giovani, ma anche fornire uno sbocco notevole alle imprese produttrici, e di conseguenza un forte impulso alla crescita economica del settore.
Un’ulteriore azione a tutela dei piccoli e meno piccoli consumatori è l’introduzione di una certificazione apposita per le mense biologiche: per conseguirla, i gestori dovranno dichiarare di possedere requisiti e specifiche tecniche fissati da Mipaaf e Miur, precisando le quantità minime, in percentuale, di prodotti biologici somministrati agli studenti.
E se i bambini di oggi sono gli adulti di domani, ciò che oggi viene visto come un’alternativa, talvolta come un capriccio, domani diventerà prassi. D’altronde i nostri piccoli forse ancora non sanno che un’alternativa al junk food esiste già.
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