Le sue proprietà hanno portato i francesi a chiamarlo pomme d’amour (pomo d’amore) e anche in Italia, in alcune zone della Sicilia, prende il nome di pùma-d’amùri (pomo dell’amore) ed è il condimento per eccellenza di due piatti simbolo della cucina italiana: la pasta e la pizza.
Nel sud Italia, questi preziosi frutti diventano tradizione: quella della lavorazione della salsa fatta in casa. Ognuno ha i suoi metodi e i suoi segreti, custoditi gelosamente e tramandati di voce in voce che rendono unico il gusto della passata di pomodoro.
Ma non c’è solo il gusto: ricco di vitamina A e C, potassio, fosforo, calcio e sodio; il pomodoro contiene anche il licopene, una sostanza che conserva le sue proprietà anche dopo la cottura e ha potenti effetti antiossidanti e antitumorali.
L’Italia è il regno della biodiversità del pomodoro: ne conta oltre 320 varietà, che gruppi di cittadini, sempre più numerosi e attenti, difendono dall’omologazione imposta dai mercati.
Un bell’esempio è l’esperimento di innovazione sociale portato avanti dalla “Casa delle agricolture” a Castiglione (Lecce), che ha inaugurato il “Vivaio della biodiversità”, dove possono trovarsi non solo pomodori di varietà autoctone, ma decine di tipologie di ortaggi e alberi da frutto.
Con un denominatore comune: la maturazione sotto la calda, vitale luce del sole italiano…
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