La sostenibilità non va in vacanza. O meglio viene in vacanza con noi. Lontano o vicino che sia, anche il luogo di villeggiatura è il posto ideale per realizzare quelle buone prassi di rispetto e tutela per l’ambiente e per le persone. Noi compresi. Anzi, in primis. Ed è per questo che, nell’ “Anno Internazionale del Turismo Sostenibile” lanciato dalle Nazioni Unite, il Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base Cellulosica) stila un elenco di semplici regole per uno stile di viaggio che permetta di preservare i luoghi. Nel decalogo, il turista green deve scoprire la cultura di un posto a cominciare dalla sua tavola, assaporare e acquistare prodotti a kilometro 0, ancor meglio se biologici per contribuire allo sviluppo economico locale; camminare, pedalare e godersi il paesaggio per ridurre le emissioni di CO2; scegliere destinazioni sostenibili come spiagge “bandiera blu”; comuni “bandiera arancione”; riserve naturali; itinerari cicloturistici o percorsi a piedi. E per l’alloggio affidarsi a strutture con certificazioni eco-friendly, che utilizzano detergenti bio e integrate al contesto naturale; trattare l’ambiente come fosse casa propria mantenendolo pulito ed evitando lo spreco di risorse. Nell’ambito delle buone abitudini sul riciclo, il Comieco invita a informarsi sulle modalità di raccolta del luogo di villeggiatura; ad appiattire le scatole per ridurre gli imballi in piccoli pezzi; a non gettare scontrini e fazzoletti usati nella raccolta della carta; a fare attenzione alle confezioni eccessivamente sporche di cibo (come il cartone per la pizza) o di sostanze chimiche (come vernici o solventi) e alla carta oleata che vanno gettati nell’indifferenziata; a non buttare nel contenitore della carta anche le eventuali buste di plastica. Ricordiamolo: il cervello e il buon senso non vanno in vacanza!
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